Scheda di dettaglio
Fu rinvenuta la vigilia di Natale del 1961 all’angolo tra via F. Pittore e via G. Mazzini durante lo scavo delle fondazioni di un’abitazione.
La statua, alta 74 cm, opera di un artista tarantino, risale alla seconda metà del VI sec. a.C. e realizzata con il metodo della fusione a cera persa.
Assieme alla statua, rinvenuta in una cavità nella roccia in cui era stata nascosta già in epoca antica, fu ritrovato un capitello dorico in pietra locale (decorato con rosette a rilievo simili a quelle del diadema della divinità) che ne costituiva probabilmente l’originario sostegno.
Si pensa che lo Zeus stilita doveva essere collocato all’interno di un recinto sacro, posto accanto ad un altare dove si svolgevano riti sacrificali e si invocava la protezione della divinità con l’esclamazione “Klaohi Zis” = ascolta, o Zeus, ma è difficile dire con certezza in quale precisa zona di Ugento sorgesse tale area sacra.
Il rinvenimento in zona di altri reperti significativi (la sima in terracotta, un secondo capitello simile a quello rinvenuto con la statua e un capitello ‘a sofà’) lasciano immaginare che il luogo del rinvenimento dello Zeus non fosse molto lontano dall’area di culto.
Il reperto costituisce l’esempio massimo dei contatti e degli scambi culturali che la civiltà messapica, di cui Ugento era uno dei centri più importanti, aveva con la città di Taranto.
Il dio è rappresentato nudo e in movimento, mentre con la mano destra brandisce la folgore e nelle dita della sinistra stringe gli artigli di un’aquila, attributi ormai appena identificabili e quasi del tutto persi già al momento della scoperta.
Inizialmente non fu riconosciuto il valore della statua, fu merito di Donna Sofia Nicolazzo Codacci-Pisanelli, all’ora Presidente dell’Associazione Pro Loco di Ugento e del professore Salvatore Zecca, che il “pupo” (nome usato dai locali per citare la suddetta statua) fu riconosciuto come un pezzo inestimabile della storia di Ugento.
Il 9 novembre del 1962 la statua fu consegnata a Nevio Degrassi, Soprintendente alle Antichità della Puglia successivamente fu trasferito a Roma presso l’Istituto Centrale del Restauro tranne per un breve periodo, nell’aprile 1963, quando fu riportata per poche settimane a Taranto in occasione della cerimonia di inaugurazione del Museo Nazionale alla presenza del Presidente della Repubblica On. Antonio Segni.
A fine restauro, il 1 settembre 1969, lo Zeus rientrò definitivamente a Taranto.
Nel Museo Archeologico di Ugento è conservata la copia, fedele all’originale, realizzata dall’artista turco Murat Cura.
L’originale è esposto nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
Contatti e recapiti
- Indirizzo: Nuovo Museo Archeologico di Ugento - Largo Sant’Antonio 1, Ugento (LE)
- Telefono attivo: +39 0833.555819
- Email: museo@comune.ugento.le.it
Orari di apertura
ORARI NUOVO MUSEO ARCHEOLOGICO
Dal 23 GENNAIO al 31 MARZO 2023
martedì e giovedì: 9.30 - 12.30*
dal martedì al sabato: 16.00 - 19.00
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martedì e giovedì: 9.30 - 12.30 *
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DAL 1 MAGGIO AL 30 SETTEMBRE 2023
dal martedì alla domenica:
10.00 - 13.00 / 19.00 - 22.00
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domenica: 10.00 - 13.00 / 16.00 - 19.00
*su prenotazione per visite guidate di gruppi; laboratori; attività didattiche
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